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Pampepato Ternano

09/12/2019

Pampepato Ternano

Il Natale a Terni si identifica con il pampepato o panpepato, dolce tipico locale tramandato a noi da una ricetta contadina. E’ un dolce ricco di ingredienti, leggermente elaborato di gusto unico, intenso e fragrante all’assaggio. vale sicuramente la pena impegnarsi per realizzare questa meraviglia.

Ingredienti e quantità
1,5 kg di noci sguciate

300 gr. di nocciole

300 gr. di mandorle dolci

300 gr. di cedro candito

300 gr. di miele

250 gr. di pinoli

400 gr. di uva passerina

2 bicchieri di mosto cotto

200 gr. di farina senza glutine

700 gr. di cioccolato fondente spezzettato

100 gr. di cacao amaro senza glutine e senza lattosio

200 gr. di zucchero

la buccia grattugiata di una arancia

una grattugiata di noce moscata

due tazzine di caffè decaffeinato ristretto

una spolverata di pepe nero macinato.

Preparazione
Pulire e spellare noci, mandorle e nocciole. In un pentolino scaldare miele, caffé e mosto cotto che saranno gli addensanti. Gli altri ingredienti vanno mescolati assieme sulla spianatoia all’asciutto. Utilizzare il liquido dolce per incorporare ad essi i 200 gr di farina in modo da ottenere un impasto. Prelevare dall’impasto piccole pagnottine che si mettono a cuocere in una teglia precedentemente spolverata di farina in forno per circa mezz’ora a media gradazione. Mangiarli dopo alcuni giorni dalla cottura.

Una chicca sul pampepato è la poesia dedicata al dolce dall’autore ternano Italo Conti (www.italoconti.com)

Il Pampepato

Il pampepato a Terni è tradizione
di un’antica ricetta contadina
che per l’Immacolata Concezione
si preparava presto la mattina.

Dal millecinquecentoquarantotto
abbiamo arricchito tutti “i Natali”
con noci, agrumi, mosto d’uva cotto
e mille altri sapori eccezionali.

Noce moscata, mandorle, nocciole,
pinoli, uvetta, cioccolato e miele,
cacao e cannella quanta ce ne vuole
senza dimenticarsi poi del pepe.

Farina, zucchero e scorsa di limone,
caffè, arancio e poi frutta candita,
che pure gli Angeli vanno in processione
per leccarsi la punta delle dita.

S’impastano aggiungendo la farina
si fanno “pagnottini” tondi tondi
e per qualche minuto, una ventina,
a centottantagradi tu l’inforni.

Il vero pampepato è questo qui.
Hai voglia tu ad inventare mostri
da cinquecento anni o giù di lì
i pampepati veri… sono i nostri.

Dopo di che, vecchitti e giovanotti
tutti quanti statemi a sentire:
quando aprite il forno, appena cotti,
per il profumo… attenti a non svenire.

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Dolci

SIlvia Petrillo
Organizzatrice eventi, Giornalista e Conduttrice televisiva

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